Nell’immaginario collettivo la cultura enogastronomica americana è composta prevalentemente da hot-dog, hamburger, patatine e altri famosi junkfood, senza dimenticare le famose Steakhouse e i tradizionali piatti di aragosta e granchio pescati nell’oceano. Eppure c’è molto altro. A New York, infatti, ci sono talmente tanti ristoranti che è possibile mangiare tutte le sere in un posto diverso per 64 anni, senza mai tornare nello stesso locale!

Nelle grandi metropoli, come appunto New York, convivono culture ed etnie differenti, e perciò anche la domanda e l’offerta nella ristorazione sono poliedriche.
Il mio viaggio culinario parte della colazione e da Andrew’s Coffe Shop ( 463 7th Ave): un classicone. Caffè americano servito in caraffe di vetro, piatti a base di uova e bacon e torri di pancake innaffiati con sciroppo d’acero e mirtilli. Tutto molto tipico, tutto molto americano.
Nella sofisticata Midtown, invece, sono stata piacevolmente deliziata dalla cucina libanese di Yara (319 E 53rd St,) locale grazioso e intimo dove ottimi falafel, hummus e bulgur vi faranno innamorare di questa cultura.
Dopo qualche giorno lontani da casa, però, cosa può mancare di più ad un italiano? Sicuramente un buon piatto di pasta. Per fortuna ci ha pensato Piccola Osteria Cucina, nella ridente Soho. a soddisfare i palati del Belpaese con una cucina semplice eppure eccezionale, tra pastasciutte inondate di sugo, polpo, vino bianco e cannoli, entrambi rigorosamente siciliani.
Dall’Italia alla Thailandia è un attimo. Dopo pochi isolati l’umile taverna Pure Thai Cook House (766 9th Ave #2) offre piatti tipici della tradizione thailandese, a base di riso, noodles, pollo, gamberi e latte di cocco.

E il Pastrami di Katz Delicatessen? Reso famoso dalla scena equivoca del film “Harry ti presento Sally”, non può mancare nell’agenda di viaggio a NY: un panino farcito con una carne di manzo marinata e affumicata tagliata in fette sottili e accompagnata da mostarda, che vale veramente la coda fatta per poterlo assaporare. Dall’East village al centro di Manatthan, infine, per una cena stellata al The No Mad (1170 Broadway and 28th street). Questo elegante e raffinato ristorante all’interno dell’omonimo hotel, frequentato dalla New york bene, si adatta nel migliore dei modi a una cena intima, ma non solo. Ottimo il pollo arrosto al foie gras e tartufo, vero must del locale. Eccellente l’anatra glassata. Servizio ineccepibile, adatto al clima.

La mia caccia ai luoghi della serie ” Sex & The city” ha compreso il Buddakan e la sua atmosfera cupa e misteriosa tipica dei locali di tendenza. In realtà la location pazzesca è l’unico motivo per cui vale la pena andarci: il servizio è opinabile e il menù basato su una cucina asiatica senza anima.
A Brooklyn ho assaggiato i famosi panini con granchio e aragosta, da Luke’s Lobster potete deliziarvi con questa specialità in un locale trendy, semplice e giovane. Potete trovarli in tutta la città e offrono un menù fisso ad un buon prezzo.
Oltre allo stomaco, questa città mi ha riempito l’anima: ho vissuto giorni intensi respirando a pieni polmoni ogni ventata di aria che New York mi ha offerto.
Ps. Non dimenticate di visitare Magnolia Bakery, che con le sue famose torte – tra cui la leggendaria Cheescake e la Redvelvet – vi farà brillare gli occhi e deliziare il palato!
